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Il riconoscimento del debito fuori bilancio per le spese legali inerenti la sentenza del Tar su Falconara, che ha bocciato la modifica sui possibili richiedenti l’area feste per eventi con somministrazione, non ha mancato di innescare la discussione all’interno del Consiglio comunale di Lerici di ieri. “Abbiamo sempre votato a favore di pratiche analoghe, in questo caso però non lo faremo, non tanto per la cifra in sé, visto che non si arriva ai 3mila euro, ma per il merito della questione – ha detto Gabriele Fresco di Cambiamo con passione -. Discutendo in consiglio la modifica al regolamento, avevamo già esposto a che cosa si sarebbe andati incontro: puntualmente è accaduto, giustamente il Comune ha perso. Avevamo del resto fatto ben presente che le modifiche erano incostituzionali, come emerso dalla sentenza”. “Avevamo detto che questa delibera portava a discriminazioni e che le motivazioni a suo sostegno non erano convincenti. Si parlava di motivazioni di ordine pubblico ma invece di limitare il numero di persone si limitavano i possibili richiedenti”, ha sottolineato Giovanni Agnellini, capogruppo di Lerici sogna. A completare le voci dell’opposizione, il capogruppo di Siamo il Golfo dei poeti, Emanuele Nebbia Colomba: “Credo che questa sia una vicenda abbastanza triste – ha detto – perché la decisione della maggioranza è strata scaricare il problema su partiti e Anpi Lerici. Partiti locali, il cui unico modo di sostenersi è l’autofinanziamento, ad esempio, appunto, attraverso le sagre. I nostri numeri erano e sono nettamentre inferiori rispetto a quelli d Borgata, Pro loco ecc. – e siamo contenti per loro -, quindi le motivazioni sull’ordine pubblico non sussistevano”.

“Le sentenze e il lavoro dei magistrati si rispettano – ha replicato il sindaco Leonardo Paoletti -, ma si possono ampiamente commentare, e parlare di discriminazione, rispetto a soggetti in situazioni diverse, è una abiura giuridica; per il principio di eguaglianza sancito dalla Costituzione, soggetti in identiche situazioni vanno trattati nello stesso modo, soggetti in situazioni diverse possono avere una regolamentazione diversa. In astratto, ed è in astratto che devono ragionare i giudici, è chiaro che l’impatto che può avere una manifestazione organizzata da un partito è ben diverso rispetto a quello che può avere un evento proposto da una realtà locale, la quale ovviamente non può spostarsi in un altro comune. I simboli dei partiti sono attrattivi in un ambito ben maggiore di quello locale e le feste delle forze politiche si rivolgono a un pubblico che va ben oltre lo spazio territoriale comunale. Quindi parliamo di soggetti in chiara, evidente situazione diversa che possono essere trattati in modo diverso, è questo quanto mi sento di contestare ai magistrati. Che poi vadano quattro gatti alle feste di Rifondazione organizzate dalla sezione di San Terenzo o a quella del Pd, è un altro discorso. Perché magari oggi ci sono partiti che attirano poca gente ed è un periodo storico in cui un partito come Fratelli d’Italia, al quale sono iscritto, potenzialmente potrebbe attrarre migliaia di persone: il tema è appunto questo e non c’è alcuna discriminazione”.

Evidenziata il primo cittadino l’idea di Falconara come di un “centro dedicato allo sport, a quello il Comune voleva dedicarlo” e ribaditi la volontà di “ridurre gli eventi, andando incontro ai residenti della zona, che non possono avere manifestazioni tutti i fine settimana” e, attraverso una regolamentazione, “garantire che le associazioni sportive, che altro non possono usare che la struttura di Falconara, abbiano garantita tutti gli anni la possibilità di fare la loro sagra”, Paoletti ha poi spiegato: “Ritengo che non faremo appello al Consiglio di Stato sulla sentenza del Tar, perché questa comunque lascia anche ampi margini, dice che il tema non è politico, che la decisione è dei funzionari, che dobbiamo indicare un numero di fine settimana estivi nei quali si possano fare eventi. Penso dunque potremo fare una previsione di un numero massimo di eventi, con precedenza alle associazioni sportive”. E per quanto riguarda la cucina, il sindaco ha sottolineato che “è in una situazione delicata; la struttura è in parte da demolire, è necessario cambiare gli impianti; avanti nel tempo faremo un intervento”, osservando che “chi conosce oggi la situazione di Falconara ha capito cosa stavamo facendo; lo hanno capito le associazioni sportive, che sono con noi su questa posizione; non lo hanno capito i partiti. Partiti che addirittura ci hanno notificato il precetto prima ancora che scadessero i termini entro i quali avremmo dovuto pagare le spese di giudizio. Abbiamo fatto opposizione, l’avvocato ha visto la nostra delibera di nomina del legale e ha ritirato il precetto; una pessima figura da parte dei partiti”. Paoletti, per il quale “i partiti della sinistra hanno calcato su elementi divisivi”, ha altresì affermato che “qui si sta lavorando per il bene della comunità, non per dividerla: mi pare che invece qualcuno stia preparando uno scontro divisivo, questo mi sembra il progetto politco”.

“Bisogna smetterla di confondere le acque. Parliamo di sezioni locali, non è che arrivano Elly Schlein o il segretario di Rifondaziome a darci un finanziamento: ci autofinanziamo, e poter fare una festa mi sembra il modo più sano con cui finanziare la politica. Molto peggio chi magari si fa finanziare con cene su yacht, cene su panfili, finanziamenti da grandi imprenditori”, ha replicato Nebbia Colomba. Quindi, ribadito quanto illustrato nel suo primo intervento, il capogruppo Agnellini ha aggiunto che “se l’amministrazione avesse voluto consentire la disponibilità della struttura solo alle associazioni sportive, poteva semplicemente dire questo, punto; non dire che, per ragioni di ordine pubblico, possono fare richiesta associazioni sportive e allo stesso tempo non possono farla le associazioni politiche. Avete peccato di presunzione, questo è ovvio, e il Tar ha dato le stesse motivazioni che avevamo avanzato noi”. Mentre dalla maggioranza il consigliere delegato allo Sport, Massimo Carnasciali, ha affermato che “Falconara non è una cosa politica, Falconara deve essere una cosa sportiva. Io non sono contro i partiti e contro nessuno, ma penso che Falconara debba essere un luogo sportivo da non mescolare con altro, politica e non” e ha invitato a “non confondere lo sport con la politica in uno spazio che deve essere solamente per lo sport”. Infine la votazione con il sì della maggioranza e la contrarietà dell’opposizione, dai cui banchi, come aveva anticipato nel corso del suo primo intervento, al momento dell’alzata di mano si è assentato Nebbia Colomba visto il diretto coinvolgimento del Partito democratico nel contenzioso quale ricorrente con Anpi, Pci e Rifondazione.



 

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