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L’annunciato flop del reddito energetico si è tristemente materializzato. Ecco perché le risorse sono già termiante e molte famigle dovranno dire addio al loro impianto fotovoltaico. 

Photo by schropferoval – Pixabay

La ricerca del risparmio per quanto riguarda le bollette energetiche per le case delle famiglie italiane probabilmente è di dominio comune. Prima la crisi economica post pandemia. Poi il conflitto in Ucraina con aumento esponenziale delle materie prime e con difficoltà di approvvigionamento delle stesse in materia energia. E poi, i limiti sempre maggiori dei Bonus sociali su luce, acqua e gas e la loro riduzione come importanza.

Sono questi i fattori che stanno spingendo le famiglie a cercare vie traverse per risparmiare su quella che è diventata una delle voci di spesa maggiori dei bilanci familiari. Cioè le bollette delle utenze domestiche. E se il risparmio è l’obiettivo, perché non puntare al fotovoltaico. I pannelli solari, capaci di autoprodurre l’energia nelle case, sono una soluzione. Soprattutto alla luce del fatto che da inizio luglio è partito in via ufficiale il discusso reddito energetico. Una misura però che in 24/48 ore ha terminato le risorse.

Il reddito energetico e le scarse risorse, ecco a che punto siamo adesso

Il “Reddito Energetico Nazionale” è quella misura che mira a consentire anche a famiglie che sulla carta non possono permettersi di dotarsi di un impianto fotovoltaico sulla loro casa, di riuscire nell’operazione. Come? Con un contributo in conto capitale per montaggio, acquisto e installazione dell’impianto.

Ma solo se di potenza superiore a 2 kW e non oltre i 6 kW. Dare sostegno al cosiddetto autoconsumo energetico, puntando al risparmio per le famiglie meno abbienti, ma anche favorire la transizione energetica e la maggiore diffusione delle energie rinnovabili, con tutti i noti risvolti ambientali che da queste cose derivano. Sono questi i motivi trainanti che hanno spinto le autorità ad introdurre il reddito energetico. Con un fondo ad hoc creato appositamente da cui attingeranno le risorse i richiedenti che diventeranno beneficiari del contributo. Perché si parla di impianti fotovoltaici praticamente a costo zero.

La misura in sintesi e cosa è successo agli impianti fotovoltaici gratis

Fotovoltaico gratis? Il reddito energetico non ha più fondi, ecco le novità
Photo by ecoenergiafutura – Pixabay

Come previsto dal DM dell’8 agosto 2023, che ha istituito il “Fondo Nazionale Reddito Energetico”, la misura sarà attiva nel 2024 e nel 2025. E con 200 milioni di euro di dotazioni. Le discussioni su questa operazione nascono proprio dalle dotazioni che molti fin dall’inizio, ritenevano inferiori alle potenziali richieste delle famiglie. Anche perché la misura si rivolge a famiglie con un ISEE in corso di validità non superiore a 15.000 euro.

Quindi una platea abbastanza numerosa di potenziali richiedenti. Soprattutto se si considera ancora la scarsa diffusione di impianti fotovoltaici in molte delle case italiane, soprattutto nel Mezzogiorno, che poi è l’area dove il reddito energetico avrà validità.
Perché delle dotazioni totali per anno, l’80% sarà dedicato alle richieste provenienti dalle Regioni del Mezzogiorno, cioè in rigoroso ordine alfabetico, l’Abruzzo, la Basilicata, la Calabria, la Campania, il Molise, la Puglia, e le due isole Sardegna e Sicilia. Solo il 20% per le altre Regioni e le altre Province Autonome.

Nelle Regioni del Mezzogiorno fondi già finiti per il fotovoltaico

Va detto che nel Decreto si legge a chiare lettere che l’energia dell’impianto, per chi lo otterrà, non potrà essere monetizzata. Parliamo di energia eccedente l’autoconsumo della famiglia. Al contrario degli impianti che una famiglia ha provveduto ad installare a proprie spese, l’energia in eccedenza resterà nel circuito, in modo tale che il Gestore dei Servizi Energetici che gestisce l’operazione, potrà rifinanziare il fondo in modo tale da consentire ad altre famiglie di installare l’impianto.

Soprattutto perché i timori sulle poche dotazioni si sono tristemente materializzati. Perché come si vede sul portale del GSE, nell’area denominata “contatore risorse reddito energetico”, i fondi per il Mezzogiorno sono terminati. In 24 ore 80 milioni di dotazioni sono finiti. Solo 10.501 le domande pervenute che hanno eroso le dotazioni. Perché il contributo si basa per ogni richiedente su una parte fissa di 2.000 euro ed una variabile di 1.500 euro.

Impianto fotovoltaico: foto e immagini



 

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