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La transizione si fa in città. Dal fotovoltaico ai Led, sette strumenti (già disponibili) per dimezzare le emissioni entro il 2050

Le nostre citt hanno gi le caratteristiche di densit e tutti gli strumenti necessari per dimezzare le emissioni di CO2 da qui al 2050. Per raggiungere questo obiettivo, per, bisogna investire entro quella data— tra pubblico e privato — 270 miliardi di euro, vale a dire circa 10 miliardi l’anno. quanto emerge dalla ricerca “Sostenibilit urbana. Decarbonizzazione, elettrificazione e innovazione: opportunit e soluzioni per citt future-fit”, realizzato da Teha Group in collaborazione con A2A e il contributo scientifico di ASviS e presentato in occasione della cinquantesima edizione del Forum di Cernobbio.

Lo studio, presentato al Forum di Cernobbio, ha analizzato 112 comuni capoluogo italiani. Investendo nelle citt 10 miliardi all’anno fino al 2050 per potenziare strategie gi esistenti, sarebbe possibile dimezzare le emissioni

Partendo da un’analisi di 112 comuni capoluogo italiani (su 117 totali), lo studio si concentra sul ruolo di catalizzatore economico e sociale delle nostre citt e sulla loro centralit nella decarbonizzazione dell’intero Paese. Un chilometro di una zona urbana, infatti, non vale come quello di una zona rurale: i 112 comuni analizzati, pur ricoprendo appena il sette per cento della superficie nazionale, consumano il 29 per cento dell’energia e generano il 60 per cento del Pil. Non a caso, osserva il presidente di A2A, Roberto Tasca, in citt che si trovano i servizi, dal trasporto pubblico a biblioteche e universit, oltre a maggiori offerte di lavoro.

Citt dense, ma efficienti

Nel 2007, per la prima volta, la popolazione mondiale che vive in aree urbane ha superato quella che vive in aree rurali. Da allora, il processo di urbanizzazione sembra inarrestabile e, entro il 2050, potrebbe portare il 70 per cento della popolazione mondiale a vivere in aree urbane. In Italia questa percentuale potrebbe salire all’80 per cento, con un conseguente aumento delle emissioni del 18 per cento.

La densit, per, rende al tempo stesso le citt particolarmente efficienti sotto tre punti di vista: minor consumo termico (-21 per cento per unit di superficie); economie di densit per le reti idriche, elettriche e gas (le utenze allacciate alla rete elettrica per ogni chilometro sono cinque volte superiori a quelle nel resto d’Italia);minor utilizzo dei mezzi individuali per gli spostamenti (+54 per cento di trasporto pubblico e modalit sostenibili rispetto alle altre aree del Paese).

Decarbonizzazione

In virt delle loro caratteristiche, e con tecnologie gi oggi disponibili, possibile ridurre le emissioni delle citt di oltre il 50 per cento: in valori assoluti, si tratta di 32 milioni di tonnellate di CO2, ha puntualizzato durante la presentazione Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A.

Nel concreto, la ricerca elenca sette le azioni immediatamente attuabili per la decarbonizzazione urbana: impianti fotovoltaici, installazione di pompe di calore elettriche, teleriscaldamento, gestione dell’acqua e dei rifiuti, elettrificazione del trasporto pubblico locale, illuminazione a Led e sviluppo verde urbano. Azioni grazie alle quali si potrebbe aumentare l’elettrificazione, le fonti energetiche rinnovabili e il calore derivato nel mix di consumo delle aree urbane di circa 20 punti percentuali.

Sette capoluoghi virtuosi

Nel rapporto si identificano sette citt italiane in cui si stanno sviluppando progetti che hanno il duplice obiettivo di accrescere il benessere dei cittadini e la sostenibilit nei territori. Si tratta di Milano, Brescia, Messina, Bergamo, Varese, Cremona e Cosenza.

Ciascuna citt mette a frutto mezzi diversi: si va dall’installazione di impianti fotovoltaici di grande taglia sui tetti di Rho Fiera, a Milano, alla decisione di elettrificare il parco automezzi per la raccolta di rifiuti, installando pannelli fotovoltaici sui cestoni. O, ancora, la creazione di isole di verde urbano e la piantumazione di alberi e l’elettrificazione dei mezzi di trasporto pubblici.

Sostenibilit e qualit della vita

Nel sondaggio Ue Quality of life in European cities del 2023, il 79,5 per cento dei cittadini italiani si dichiara soddisfatto di vivere nella propria citt. Potrebbe sembrare un valore alto, ma in realt nella classifica l’Italia si posiziona al terzultimo posto in Ue: La quota di cittadini italiani che si dichiara soddisfatta della vita nella propria citt inferiore di 8,1 punti percentuali alla media europea, ha osservato Lorenzo Tavazzi, Senior Partner e Board Member di Teha: necessario fare s che le citt continuino a svolgere il loro ruolo di acceleratori dello sviluppo e coniugare a questo la sostenibilit richiesta dai target europei e la qualit della vita.

Sul tema intervenuto anche Enrico Giovannini, Direttore scientifico dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) ed ex ministro delle infrastrutture e della mobilit sostenibili nel governo Draghi, che ha definito lo studio scomodo perch denuncia la mancanza di un intervento coordinato sulle citt. Per l’ex ministro, infatti, serve coerenza tra politiche pubbliche economiche, sociali e ambientali, il che richiede un approccio integrato sia tra le diverse parti dell’amministrazione locale, sia tra i diversi livelli di governo. Ecco perch indispensabile rendere operativo il Comitato interministeriale per le politiche urbane (Cipu) che, pur ricostituito dal governo Draghi, non mai stato convocato.

 

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