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A pochi giorni dall’entrata in vigore della patente a crediti, il Ministero del Lavoro conferma la scadenza del 1° ottobre, mentre partiti di maggioranza e opposizione spingono per un rinvio. Sullo sfondo, le richieste delle associazioni di categoria e sindacati, preoccupati per l’effettiva operatività del sistema.

Nuova patente a crediti: tutte le preoccupazioni all’orizzonte

L’introduzione della nuova “patente a crediti” rappresenta una delle più recenti sfide normative per le imprese, che si trovano ad affrontare notevoli difficoltà organizzative e operative.

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La preoccupazione iniziale di non essere pronte all’appuntamento del primo ottobre si è ormai trasformata in una consapevolezza condivisa. La scadenza sembra irraggiungibile, complice il ritardo nella pubblicazione del decreto attuativo e l’assenza di chiarimenti ufficiali attraverso circolari interpretative. Al contempo, non è stata ancora resa operativa la piattaforma telematica dell’Ispettorato nazionale del Lavoro, necessaria per l’invio delle domande.

In questo contesto di incertezza, si fa sempre più concreta l’ipotesi di un rinvio dell’entrata in vigore dell’obbligo. Fonti vicine al Ministero confermano che gli uffici preposti stanno lavorando all’introduzione di una fase transitoria di 60 giorni, volta a dare respiro alle imprese e permettere loro di adeguarsi ai nuovi requisiti. Tuttavia, tale soluzione temporanea solleva diversi interrogativi:

  • l’assenza di un quadro normativo chiaro e definito rischia di esporre le imprese a notevoli incertezze interpretative e applicative, compromettendo l’efficacia stessa della riforma.
  • la mancata pubblicazione del decreto attuativo a pochi giorni dalla scadenza normativa evidenzia una carenza di programmazione e coordinamento tra le istituzioni competenti, che non può essere risolta con un semplice rinvio;
  • la mancata attivazione della piattaforma telematica rappresenta grosso problema per il rispetto delle scadenze normative;
  • manca il parere del Garante della Privacy, necessario per garantire la piena conformità normativa della piattaforma telematica.

Il rinvio, dunque, appare come una soluzione emergenziale, ma non risolve il nodo centrale: la necessità di un quadro normativo stabile e di strumenti operativi efficienti. La fase transitoria potrebbe, di fatto, concedere un breve lasso di tempo aggiuntivo, ma non affronta in modo strutturale le criticità che finora hanno ostacolato il percorso di implementazione della patente a crediti.

La posizione del Ministero del Lavoro e delle forze politiche

Nel pieno delle discussioni sull’entrata in vigore della nuova patente a crediti, il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, non arretra: la data del 1° ottobre sarà rispettata. “Il regolamento attuativo verrà pubblicato nei tempi previsti“, fanno sapere fonti ministeriali. Il messaggio è chiaro: non ci saranno proroghe e, sebbene restino da affrontare i cosiddetti “tempi tecnici”, questi non posticiperanno l’effettiva entrata in vigore del provvedimento.

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Per il Ministro del Lavoro, non ci saranno rinvii come richiesto da alcuni emendamenti al D.L. Omnibus. “Parla chiaro la norma – ha spiegato all’assemblea di Confindustria. Parte il primo ottobre e su questo siamo tutti quanti impegnati a fare al meglio il nostro lavoro dando alle aziende e ai lavoratori la possibilità di avere uno strumento importante“.

 Contrariamente alle dichiarazioni del Ministero, i partiti della maggioranza – Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega – hanno presentato in Senato tre emendamenti identici al decreto Omnibus, proponendo uno slittamento della scadenza al 1° gennaio 2025. La richiesta di rinvio, motivata dalla necessità di garantire maggiore tempo per l’adeguamento del sistema, sembra tuttavia suscitare perplessità. Il dibattito politico si accende ulteriormente con l’ingresso in campo dell’opposizione: PD e il gruppo delle Autonomie chiedono uno slittamento ancora più ampio, di sei mesi, al 1° aprile 2025.

Le associazioni di categoria tra incertezze e richieste

Anche le associazioni di categoria non restano a guardare. La Presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance), Federica Brancaccio, ha espresso il suo parere contrario al rinvio, pur riconoscendo la necessità di semplificare le procedure per le imprese. “La previsione di una proroga dell’entrata in vigore della patente a crediti non è necessaria, ma servono procedure snelle per consentire alle imprese di adempiere rapidamente alle misure adottate dal Governo“, ha dichiarato. Secondo Brancaccio, la patente a crediti rappresenta un passo importante verso la qualificazione del settore e la tutela della sicurezza dei lavoratori, ma è fondamentale che il processo di adeguamento sia efficiente.

Dal lato sindacale, la Cisl e la Filca-Cisl si schierano con decisione contro qualsiasi rinvio. In un comunicato congiunto, Mattia Pirulli, segretario confederale della Cisl, ed Enzo Pelle, segretario generale della Filca-Cisl, hanno espresso il loro “sconcerto” di fronte agli emendamenti proposti dalle forze politiche. “Chiediamo alla ministra Calderone di farsi garante di questo impegno preso con le organizzazioni sindacali, perché si introduca quanto prima lo strumento della patente a crediti, indispensabile per qualificare il settore e per garantire la sicurezza e la legalità nelle costruzioni“, hanno dichiarato. Secondo i sindacati, l’aumento delle morti nei cantieri e degli incidenti sul lavoro impone l’entrata in vigore immediata delle nuove normative.

Le altre associazioni di categoria, tra cui Confartigianato, CNA e CONFAPI ANIEM, hanno espresso preoccupazione riguardo all’imminente entrata in vigore della patente a crediti, prevista per il 1° ottobre. In un documento congiunto inviato alle commissioni Bilancio e Finanze del Senato, le associazioni chiedono un rinvio dell’avvio del nuovo sistema, evidenziando come le imprese e i lavoratori autonomi abbiano bisogno di un periodo di tempo adeguato per adattarsi alle nuove regole.

Il Presidente di CONFAPI ANIEM, Giorgio Delpiano, ha sottolineato la mancanza di chiarezza normativa che sta creando incertezza tra le imprese. Al momento, non è stato ancora reso operativo il portale attraverso il quale le imprese dovranno presentare la domanda per ottenere la patente a crediti. Inoltre, non sono state fornite istruzioni precise sull’utilizzo e la gestione del sistema, rendendo difficile la preparazione degli operatori economici.



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