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Pendinatura controsoffitto: a cosa serve e come realizzarla #adessonews

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La pendinatura è l’insieme dei supporti verticali che hanno lo scopo di sostenere la struttura di un controsoffitto. Come funziona e in che modo realizzarla

I controsoffitti sono una soluzione molto diffusa in edilizia per i numerosi vantaggi che offrono, sia in termini estetici che funzionali. Oltre a creare ambienti più accoglienti, permettono di nascondere impianti e cavi, svolgendo un ruolo essenziale nell’architettura moderna. La corretta installazione di un controsoffitto richiede, tuttavia, una pianificazione accurata e l’impiego di specifici sistemi di supporto, tra cui la pendinatura (altrimenti denominata pendinaggio).

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Questo termine si riferisce all’insieme dei supporti verticali che sostengono la struttura del controsoffitto e che hanno lo scopo di garantirne la sicurezza e la stabilità. Comprendere il funzionamento e l’importanza di questo sistema di fissaggio è fondamentale per realizzare controsoffitti sicuri, durevoli e di elevata qualità.

In questo articolo, esamineremo il tema della pendinatura per controsoffitti, illustrandone la funzione e le modalità di installazione. Forniremo informazioni utili per affrontare con la massima efficienza questo particolare aspetto della progettazione degli interni, permettendoti di creare soluzioni di controsoffittatura sicure, esteticamente gradevoli e conformi alle normative vigenti.

Per ottimizzare la progettazione delle tue strutture, ti consigliamo di utilizzare un software di calcolo strutturale avanzato che sia in grado di combinare una modellazione efficiente con un’elevata potenza di calcolo. Hai la possibilità di provare gratuitamente questo sistema per trenta giorni per esplorarne tutte le funzionalità. Approfittane ora e scopri come semplificare la progettazione e la verifica delle tue strutture con l’aiuto della tecnologia, migliorando significativamente il tuo modo di lavorare.

Che cos’è la pendinatura per controsoffitti?

Il termine pendinatura si riferisce al sistema di sospensione utilizzato per installare i pannelli dei controsoffitti, fissandoli saldamente all’intradosso del solaio e creando uno spazio vuoto tra il soffitto originale e il controsoffitto stesso. Questo sistema è composto da una serie di elementi metallici, come guide, profili, staffe e vari accessori, progettati appositamente per “appendere” i pannelli della controsoffittatura all’intradosso del solaio.

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I principali componenti della pendinatura sono rappresentati dalle barre di sospensione, note come pendini, che vengono fissate direttamente al soffitto e alle quali viene agganciata l’intelaiatura che funge da sostegno per i pannelli del controsoffitto. La possibilità di regolare la lunghezza dei pendini consente di adattare l’altezza del controsoffitto alle esigenze specifiche del progetto.

Lo spazio vuoto creato tra l’intradosso del solaio e il controsoffitto può essere utilizzato per l’alloggiamento degli impianti, permettendo così di nascondere cavi elettrici, tubature, canalizzazioni e ogni altro elemento appartenente agli impianti idrici, di illuminazione, di climatizzazione, e così via.

Quali sono i componenti della pendinatura?

Il sistema di pendinatura si compone di vari elementi, ognuno dei quali svolge una funzione specifica e contribuisce alla sicurezza e alla stabilità della struttura. I componenti essenziali di questo sistema sono di seguito riportati:

  • pendini: si tratta delle barre di sospensione, solitamente realizzate in acciaio, che vengono fissate direttamente al solaio. Questi elementi, regolabili in altezza, permettono di adattare l’altezza del controsoffitto alle esigenze del progetto, assicurando la flessibilità necessaria per le varie applicazioni;
  • intelaiatura: è la struttura di sostegno per i pannelli del controsoffitto realizzata con profili metallici, tipicamente in alluminio o acciaio. L’intelaiatura viene agganciata ai pendini e ha il compito di sostenere e mantenere in posizione i pannelli che andranno a comporre il controsoffitto. Le configurazioni dell’intelaiatura possono variare a seconda della tipologia di pannelli utilizzati, la più comune è quella a griglia che può essere composta da profili primari e secondari;
  • pannelli: sono gli elementi modulari che formano la superficie del controsoffitto, realizzati in materiali come cartongesso, lana di roccia o metallo, che vengono installati sulla struttura portante dell’intelaiatura. Questi pannelli possono differenziarsi per dimensioni, finiture e caratteristiche specifiche, a seconda delle scelte progettuali;
  • accessori di fissaggio e regolazione: in questa categoria rientrano staffe, ganci, clips, viti, tasselli e altri elementi di connessione e fissaggio. Tali componenti consentono di assemblare i vari elementi del sistema e, soprattutto, di regolare con precisione l’altezza e la planarità del controsoffitto;
  • guide, profili e cornici perimetrali: questi elementi delimitano il perimetro del controsoffitto e lo fissano alle pareti circostanti. Oltre a svolgere una funzione tecnica, possono anche assumere un ruolo estetico, contribuendo alla finitura del sistema.
Componenti della pendinatura

Componenti della pendinatura Componenti della pendinatura

Quali sono le funzioni principali della pendinatura?

Lavorando insieme, i componenti precedentemente illustrati consentono di creare un sistema di sospensione efficace, capace di svolgere le seguenti funzioni fondamentali:

  • sospensione della struttura: i pendini, fissati direttamente al solaio o alla struttura portante, svolgono la funzione primaria di sostenere l’intelaiatura del controsoffitto, creando uno spazio vuoto utile all’alloggiamento e il passaggio di impianti, canalizzazioni e altri elementi tecnici. La sospensione garantisce l’indipendenza strutturale del controsoffitto rispetto al solaio, permettendo di realizzare configurazioni più flessibili e adattabili;
  • regolazione dell’altezza: la caratteristica distintiva del sistema di pendinatura è la possibilità di regolare con precisione la lunghezza dei pendini. Questa funzione di regolazione permette di adattare l’altezza del controsoffitto in base alle esigenze specifiche di ogni progetto, garantendo un’installazione perfettamente in piano e alla quota desiderata. La regolazione dell’altezza è fondamentale per ottenere il corretto posizionamento del controsoffitto, soddisfacendo i requisiti di progetto in termini di spazio, estetica e integrazione degli impianti;
  • supporto dei pannelli: l’intelaiatura, agganciata ai pendini, funge da struttura portante per i pannelli che andranno a comporre il controsoffitto. Questa funzione di supporto assicura una corretta distribuzione del peso dei pannelli, contribuendo alla stabilità e all’integrità strutturale dell’intero sistema. Il supporto dei pannelli garantisce la planarità del controsoffitto, evitando deformazioni e disallineamenti che potrebbero compromettere l’aspetto estetico e la funzionalità della struttura;
  • fissaggio perimetrale: gli elementi come guide, cornici e angolari consentono di fissare l’intero sistema di controsoffitto alle pareti perimetrali. Questa funzione di fissaggio garantisce la stabilità e la chiusura del controsoffitto, impedendo infiltrazioni di aria, polvere o altri elementi indesiderati. Il fissaggio perimetrale svolge, inoltre, una funzione estetica, garantendo l’integrazione dell’intero sistema con l’architettura dell’ambiente.

Come installare un controsoffitto con pendinatura

Per garantire la corretta installazione di un controsoffitto con pendinaggio, è consigliabile operare secondo i seguenti passaggi:

  • tracciamento dell’altezza del controsoffitto: il primo passo consiste nel determinare l’altezza del controsoffitto, tenendo conto degli eventuali impianti o elementi da incassare. Questo passaggio prevede il tracciamento di una linea di riferimento lungo tutto il perimetro della stanza, utilizzando una livella laser o un filo teso, in modo da segnare chiaramente il livello a cui dovrà essere posizionato il controsoffitto;
  • installazione delle guide perimetrali: successivamente, si procede con la posa in opera dei profili a L o C che fungono da guide perimetrali. Questi profili devono essere fissati lungo il perimetro della stanza, utilizzando viti e tasselli adeguati al tipo di parete. È importante assicurarsi che le guide siano perfettamente livellate e allineate con la linea tracciata in precedenza, in modo da garantire un supporto stabile e uniforme per l’intera struttura;
  • fissaggio e regolazione dei pendini: la fase successiva consiste nel marcare sul soffitto i punti in cui dovranno essere posizionati i pendini. Questi ultimi verranno installati utilizzando ancoraggi appropriati alla tipologia del supporto stesso e all’entità del carico che si prevede applicare. Una volta fissati, i pendini dovranno essere regolati in altezza con l’aiuto di una livella laser, facendo in modo che l’intelaiatura finale sia perfettamente orizzontale;
  • posizionamento dell’intelaiatura: a questo punto, si procede con il posizionamento dell’intelaiatura che servirà da sostegno per i pannelli del controsoffitto. Questa struttura si compone solitamente di profili metallici principali e secondari, con sezione a T, che vengono installati formando una griglia. È fondamentale verificare nuovamente il livello e la planarità dell’intera struttura, in modo da garantire una base uniforme per l’inserimento dei pannelli;
  • posa dei pannelli: completata l’installazione dell’intelaiatura, è possibile proseguire con la posa in opera delle lastre in cartongesso o altro materiale, seguendo attentamente le indicazioni fornite dal produttore. Infine, si eseguono le eventuali finiture, come sigillature, ritocchi o installazione di elementi decorativi, per ottenere il risultato finale desiderato.

Pendinatura antisismica

Uno degli aspetti fondamentali da considerare per i controsoffitti appesi è la sicurezza nei confronti dell’azione sismica. I danni più comuni in caso di terremoto consistono nella caduta dei pannelli o nel crollo dell’intera intelaiatura di supporto. Se il controsoffitto è particolarmente pesante, come nel caso di elementi in gesso, il rischio per le persone aumenta significativamente.

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Per affrontare questa problematica, è possibile ricorre a sistemi progettati appositamente per resistere all’azione sismica. È importante, inoltre, rispettare gli obblighi stabiliti dalla normativa tecnica (NTC 2018 ed Eurocodici) in riferimento alla progettazione degli elementi non strutturali. In particolare, viene sottolineata la necessità di progettare e installare correttamente questi elementi, quando il loro eventuale cedimento potrebbe avere conseguenze significative sulla sicurezza, sia per l’edificio nel suo complesso, sia per gli occupanti.

Le NTC 2018, al paragrafo 7.3.6, definiscono il “Rispetto dei requisiti nei confronti degli stati limite”. Per tutti gli elementi strutturali, non strutturali e gli impianti, si deve verificare che il valore di ciascuna domanda di progetto per ciascuno degli stati limite richiesti, sia inferiore al corrispondente valore della capacità di progetto. Per tutti gli elementi strutturali, non strutturali e gli impianti dell’edificio, si deve verificare che il valore della domanda di progetto (cioè le sollecitazioni a cui l’elemento è soggetto) non superi il valore della capacità di progetto (cioè la resistenza dell’elemento). Questa verifica deve essere effettuata per ciascuno degli stati limite richiesti (ad esempio, stato limite di danno, stato limite ultimo, ecc.). Ciò significa che l’elemento deve essere progettato e realizzato in modo tale da avere una capacità sufficiente a sostenere le sollecitazioni previste, senza superare i limiti di sicurezza stabiliti dalle norme.

Per gli elementi non strutturali, come i controsoffitti, le verifiche devono essere effettuate in termini di funzionamento e stabilità. La verifica di funzionamento mira a garantire che l’elemento non subisca danni tali da compromettere il suo corretto funzionamento, mentre la verifica di stabilità mira a garantire che l’elemento non subisca danni tali da comprometterne la stabilità e la resistenza. Queste verifiche devono essere svolte in base alla classe d’uso dell’edificio, che individua il livello di importanza e di protezione richiesto. Inoltre, per gli elementi non strutturali, devono essere adottati sistemi in grado di evitare la loro possibile espulsione sotto l’azione della forza sismica corrispondente allo stato limite e alla classe d’uso considerati. Ciò significa che gli elementi non strutturali devono essere ancorati e connessi in modo appropriato, in modo da resistere alle sollecitazioni sismiche e non cadere o essere espulsi, mettendo a rischio la sicurezza degli occupanti.

La progettazione delle strutture, può essere notevolmente semplificata tramite l’utilizzo di strumenti appropriati. Un software di calcolo strutturale basato sull’integrazione tra tecnologia BIM e analisi FEM ti fornirà il supporto necessario per modellare le tue strutture con estrema facilità ed eseguire efficacemente tutte le verifiche richieste dalla normativa tecnica per gli elementi strutturali ed ottenere le informazioni necessarie per procedere poi alla verifica manuale di elementi non strutturali come quelli oggetto di questa trattazione. La facilità di modellazione e l’elevata potenza di calcolo ti aiuteranno ad ottenere risultati affidabili, risparmiando tempo e riducendo al minimo le possibilità di errore. Approfitta dell’opportunità di testare gratuitamente questo sistema per un periodo di trenta giorni. Sperimenta un nuovo modo di progettare e migliora la qualità del tuo lavoro grazie all’aiuto della tecnologia.

 

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