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Hai voglia di definirla disintermediazione. La strategia della condivisione e del porsi supini ad ascoltare (virtualmente) coloro di cui ci fidiamo, da bravi follower, può non pagare. Anche e soprattutto perché siamo ancora (spesso) poco avvezzi a conoscere i rischi di questa scelta. E rischiamo di scontare questa nostra “debolezza” di giudizio.
In un mondo virtuale (e non solo purtroppo), che a volte spinge su fake news ben costruite, ma in grado di convincerci e di influenzare il nostro pensiero, bisogna fare attenzione. Soprattutto se si parla di salute. Il messaggio è chiaro: non cadete nelle trappole. Anche se quello che state leggendo o vedendo vi appare verosimile e ben giustificato, comparate sempre. E soprattutto, parlando del benessere psicofisico, tenete presente che medici ed operatori sanitari debbono essere la vostra fonte d’informazione.
A rilanciare l’importanza della sfida alle fake news sono gli esperti della Scuola di Medicina dell’Università di Torino e del Politecnico in occasione di “SaluTO 2024”, in programma al Mercato Centrale della città dal 10 al 12 ottobre. Come racconta Ezio Ghigo, coordinatore scientifico di SaluTo, l’obiettivo di questa modalità di divulgazione scientifica che fa parte della terza missione degli atenei è passare dalle aule accademiche alla città, per condividere quanto riporta la scienza con tutte le persone.
E soprattutto “vogliamo affrontare il problema delle fake news sulla salute in cui ci si imbatte soprattutto on line – spiega l’esperto – Nell’arco di questi ultimi anni il problema si è aggravato con l’intelligenza artificiale, di cui si parlava già da tempo in ambito scientifico, ma che è entrata nell’esperienza quotidiana del grande pubblico di recente grazie a strumenti accessibili online a chiunque. L’edizione di quest’anno di SaluTO aggiunge quindi un tassello importante nell’impegno per contrastare la falsa informazione che danneggia concretamente la salute delle persone, ragionando insieme al pubblico sulle nuove tecnologie che dobbiamo imparare a conoscere meglio”.
I rischi di prendere cantonate, che parlando di salute rischiano di essere ancor più perniciose, non va sottovalutato. Anche perché le vie dell’inganno, più o meno malevolo e voluto, sono davvero infinite. Oltre che “intelligenti”.
Basti ricordare in questo senso che dal 25 al 50% delle persone di fronte a un video non sarebbe in grado di capire che è costruito dall’AI e non è reale. A dirlo è una ricerca che mette in luce l’importanza della democratizzazione degli strumenti di Intelligenza Artificiale non solo nella costruzione di messaggi ma anche sul fronte della clonazione vocale.
Lo studio, insomma, ci dice come la disintermediazione rispetto alle fonti scientifiche, magari anche mediata da chi si propone come esperto senza esserlo ma addirittura assumendone le sembianze e il tono di voce, può esporre a rischi. Gli studiosi che hanno pubblicato le loro conclusione sul British Medical Journal non hanno dubbi. Il “testimonial” scientifico conta. eccome. E ci affidiamo a lui. Ma c’è il rischio di trovarci esposti a proposte non propriamente “battezzate” sul fronte della medicina, se non poniamo la giusta attenzione e soprattutto non ci confrontiamo con fonti diverse, per aprire la mente al pensiero. E alla valutazione critica.
Perché sistemi creati grazie a software di intelligenza artificiale, partendo da immagini video e audio di reali professionisti della salute, possono creare contenuti artefatti. E proporci scelte non proprio razionali. In questo senso, SaluTO vuole proporsi come modello informativo reale, che mette a confronto le persone. Ci si trova (al Mercato) e ci si parla. Si portano fuori dubbi. E magari si può avere qualche suggestione che ci aiuta a muoverci e scegliere meglio, anche sul fronte delle tecnologie per la salute, che avanzano e lanciano nuove proposte ogni giorno. Comprendere ben quanto una App o l’AI ci porteranno a migliorare noi stessi e il mondo futuro significa sempre mantenere l’osservazione critica. Da plasmare con gli esperti, se possibile.
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