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Tra il 18 e il 19 settembre una grave alluvione ha colpito alcune zone dell’Emilia Romagna. In poche ore sono caduti 270 millimetri di pioggia che hanno messo in difficoltà alcune delle zone già inondate nel 2023. Il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha dichiarato che le prime stime parlano di 10 milioni di euro di danni, mentre Unioncamere ne ha stanziati 1,1 per le imprese in difficoltà.
La nuova alluvione ha anche fatto emergere nuove polemiche sui ritardi nell’erogazione dei fondi per i risarcimenti delle inondazioni del 2023. Il Governo li ha messi a disposizione quasi un anno dopo il disastro, ma ogni impresa non può ricevere più di 40mila euro.
Nuova alluvione in Emilia Romagna: danni e sfollati
Una nuova alluvione ha causato danni e sfollati in Emilia Romagna. La parte orientale della regione, a est di Bologna, è stata investita da un’intensa perturbazione, la stessa che nei giorni scorsi aveva causato inondazioni in Europa centrale. In 24 ore sono caduti 270 millimetri di pioggia che hanno causato allagamenti, smottamenti e l’esondazione di alcuni corsi d’acqua.
Le stime dei danni sono ancora approssimative, ma il sindaco di Bologna Matteo Lepore ha parlato di 10 milioni di euro soltanto nella zona del capoluogo, colpito in maniera relativamente leggera rispetto ad altre aree. Il comune in assoluto più in difficoltà è quello di Bagnocavallo, dove si registrano anche due dispersi, mentre a Faenza si è allagato lo stesso quartiere che aveva subito seri danni durante le alluvioni del maggio del 2023: Borgo Durbecco.
Per tutta la giornata i collegamenti ferroviari sono stati interrotti in buona parte delle aree colpite. In difficoltà anche la viabilità ordinaria, mentre l’autostrada A14, chiusa nella mattinata del 19 settembre, è stata riaperta nel pomeriggio. Migliaia di persone sono state costrette a lasciare le proprie case dall’acqua. Unioncamere ha messo a disposizione 1,1 milioni di euro per le imprese in difficoltà a causa dell’alluvione.
Le polemiche sui ritardi dei fondi per l’alluvione del 2023
Le stesse zone colpite dall’alluvione del 18 e 19 settembre avevano dovuto subire un’emergenza simile, pur di maggiore gravità, anche nel 2023, a maggio. In quel caso i danni furono calcolati in 8,5 miliardi di euro e sia la Regione Emilia Romagna governata dal presidente Stefano Bonaccini che il Governo guidato da Giorgia Meloni furono inizialmente rapidi ad agire, rimborsando gli sfollati con 3mila euro a famiglia. Nei mesi successivi però cominciarono ad accumularsi ritardi.
In totale tra giugno e luglio il Governo stanziò 4,3 miliardi di euro, indirizzati principalmente a imprese e infrastrutture ma non ai risarcimenti alle famiglie. La gestione dell’emergenza fu affidata al generale Francesco Paolo Figliuolo, che aveva già coordinato lo sforzo logistico della campagna vaccinale durante la pandemia da Covid-19.
Circa 1,3 miliardi di euro furono indirizzati agli aiuti di cui solo poco più di 600 milioni per i risarcimenti diretti. Questo ha comportato un limite massimo a quanti soldi ogni famiglia e ogni azienda richiedente poteva ricevere. Per le prime il massimo era 20mila euro, per le seconde 40mila. In molti casi le domande di risarcimento furono rifiutate, mentre per errore alcune famiglie hanno ricevuto cifre minime, di poche decine di euro, a fronte di stime di danni di oltre 30mila.
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