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Effetto Cina finito? Sembra proprio di si, visto che le Borse europee oggi partono tutte con il segno meno. Francoforte segna un -0,31%, Parigi un -0,54%, Londra un -0,15% e Milano un -0,68% a 34.491 punti, per il momento la peggiore della mattina.
Stellantis fa affondare Piazza Affari
A Milano la peggiore è Stellantis che, inizialmente incapace di fare prezzo, cede il 9% dopo aver rivisto al ribasso le previsioni su margine operativo e flusso di cassa. La riduzione del margine operativo adjusted è dovuta per circa due terzi alle misure correttive adottate in Nord America e alle vendite inferiori alle previsioni nel secondo semestre in diverse regioni. Inoltre, il free cash flow industriale è ora previsto in un intervallo compreso tra -5 e -10 miliardi di euro, rispetto alla precedente stima positiva. Questo cambiamento riflette sia il calo atteso del risultato operativo adjusted, sia l’impatto di un capitale circolante temporaneamente più elevato nel secondo semestre del 2024. A risentirne non è solo Stellantis ma l’intera galassia Exor, con cali per Iveco (-2,43%) e Ferrari (-1,2%).
Guardando agli altri titoli, anche il comparto bancario è in difficoltà. Nexi apre in calo a 6,12 euro (-2,05%) dopo che gli analisti di Barclays hanno tagliato la raccomandazione a “Underweight” da “Equal-weight”, seguita da Banca Monte Paschi di Siena a 5,26 euro (-1,31%) e Bper Banca a 5,088 euro (-1,20%). Banco BPM registra una perdita dell’1,12%, con il titolo che scende a 6,16 euro, mentre STMicroelectronics chiude a 27,16 euro (-1,11%).
Il settore del lusso, fortemente legato ai mercati cinesi, si mantiene invece in positivo, con Moncler (+1,7%) e Cucinelli (+1,2%). Anche i titoli petroliferi beneficiano del rialzo del greggio, con Eni in evidenza (+0,7%). Piccolo passo in avanti per Campari, che mostra un progresso dello 0,70%. Composta Amplifon, che cresce di un modesto +0,67%.
Non solo Stellantis, è crisi generale per l’automotive
La seduta si presenta difficile per il settore automotive europeo, a seguito di una serie di profit warning emessi da alcuni dei principali attori del comparto negli ultimi giorni. Oltre a Stellantis, anche Aston Martin ha rivisto al ribasso le previsioni sui risultati per il 2024, seguendo la scia della tedesca Volkswagen, che aveva già ridotto la sua guidance venerdì. Inoltre, Mercedes-Benz ha abbassato il suo obiettivo di margine di profitto per l’intero anno per la seconda volta in due mesi, aggravando il clima di incertezza nel settore.
Aston Martin ha dichiarato di non aspettarsi più di raggiungere un free cash flow positivo nel primo semestre del 2024 e ha ridotto il suo obiettivo di volumi all’ingrosso di circa mille veicoli per affrontare alcuni problemi operativi. Volkswagen, invece, ha abbassato le previsioni per il 2024, con un margine di profitto atteso intorno al 5,6%, rispetto alle stime precedenti del 6,5-7%. La casa tedesca ha attribuito questo calo alla performance deludente della divisione auto e al deterioramento generale del contesto macroeconomico.
Gli appuntamenti della settimana
Questa settimana sarà ricca di appuntamenti sul fronte macroeconomico. Oggi si aprirà con i dati preliminari sull’inflazione di Germania e Italia, mentre domani sarà il turno dei dati per l’Eurozona. Negli Stati Uniti, l’agenda prevede l’indice ISM manifatturiero (in uscita domani), quello dei servizi (giovedì) e i dati sull’occupazione, attesi per venerdì, che offriranno indicazioni utili sulla salute dell’economia americana. Sul fronte delle banche centrali, oggi interverranno i presidenti di Bce e Fed, Christine Lagarde e Jerome Powell, anche se non sono attese sorprese dai loro discorsi.
Spread a 133 punti
Lo spread tra BTp e Bund apre in rialzo. All’inizio della seduta, il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il Bund tedesco di pari durata si è attestato a 133 punti, in crescita rispetto ai 131 punti registrati alla chiusura di venerdì. Anche il rendimento del BTp decennale benchmark è in leggero aumento, segnando un valore iniziale del 3,46%, rispetto al 3,45% della chiusura precedente.
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