sì dei cittadini alle politiche green #adessonews

Avanti tutta in Europa verso la transizione ecologica e l’efficientamento energetico. L’ultima indagine Eurobarometro conferma un trend in atto da tempo: i cittadini del Vecchio Continente sostengono convintamente le politiche energetiche adottate dall’UE.

Ma c’è di più: chiedono uno sforzo ulteriore, a livello comunitario e nei rispettivi territori, per dar vita ad iniziative coordinate e rendere i prezzi dell’energia più accessibili. Con l’unico obiettivo di perseguire una rapida transizione verso l’energia pulita e l’indipendenza delle fonti. Anche perché la larga maggioranza degli intervistati – il 79% – concorda sul fatto che gli obiettivi climatici, una volta raggiunti, porteranno sicuramente notevoli benefici e ricchezza, come nuovi posti di lavoro e ingenti investimenti nel settore dell’energia pulita.

Transizione ecologica in Europa: i risultati del sondaggio

Il sondaggio rivela che la gente si fa i conti in tasca e vuole risparmiare sulle bollette. Il 40% degli intervistati (+13 punti percentuali rispetto al 2019, anno dell’ultimo sondaggio di settore) è convinto che una giusta e ficcante politica energetica europea debba “garantire prezzi dell’energia più accessibili per i consumatori”.

Almeno tre su dieci sostengono l’importanza di investire in tecnologie energetiche innovative e ridurre il consumo di energia in tutta Europa. Per garantire il conseguimento di tali obiettivi, il 62% degli intervistati afferma che l’Europa dovrebbe diversificare le proprie fonti energetiche, anche investendo nelle energie rinnovabili. Per il 54% del panel diventa fondamentale risparmiare energia il più possibile.

Oltre tre quarti degli intervistati (77%) dichiarano di aver cambiato notevolmente le loro abitudini per consumare meno energia a casa negli ultimi cinque anni.

Nuovi stili di vita

Cambiano gli stili di vita e le sensibilità. Il 55% degli intervistati dichiara di aver adattato i propri mezzi di trasporto per ridurre il consumo di energia. Quattro su dieci (41%) hanno modificato i propri modelli di consumo energetico sul luogo di lavoro. L’efficientamento energetico passa anche agli interventi strutturali nelle proprie abitazioni.

Quasi la metà degli ha adottato misure per ridurre il consumo di energia a casa. Come? Isolando il tetto, le pareti, le finestre o il pavimento. Più di un intervistato su cinque menziona la modifica della caldaia (27%) o l’installazione di pannelli solari (22%). Per coloro che invece hanno preferito non intervenire, tra le motivazioni vi sono gli alti costi (37%) o che la decisione spetta al proprietario dell’abitazione o ai condomini (36%).

Transizione ecologica in Europa: investire in tecnologie innovative

Da un punto di vista geografico, gli intervistati in Spagna (39%), Italia, Paesi Bassi e Svezia (38% ciascuno) sono i più propensi ad affermare che una giusta e adeguata politica energetica debba contemplare investimenti e risorse in tecnologie energetiche innovative. I meno convinti da questo punto di vista sono i cittadini della Lettonia (19%) e dell’Ungheria (21%).

Esaminando i risultati nazionali, la maggior parte degli intervistati in ogni Stato membro afferma che l’Unione europea dovrebbe avere un ruolo di coordinamento più forte in materia di energia, dettando strategie e implementando misure a favore dei territori. Questa opinione è più diffusa tra gli intervistati in Lussemburgo e Malta (88% ciascuno), in Grecia e Svezia (87%). Livelli più bassi di accordo si riscontrano in Repubblica Ceca (58%), Estonia (61%) e Austria (66%).

Bollette meno care

Il sondaggio Eurobarometro ha anche fornito agli intervistati un elenco di questioni legate all’energia che l’UE dovrebbe affrontare come prioritarie nei prossimi cinque anni. Tra le più gettonate dagli europei, ecco:

• aiutare i consumatori ad accedere a prezzi energetici più accessibili (30%);
• ridurre il consumo di energia in tutta Europa (27%);
• diminuire le importazioni di energia europea e aumentare l’indipendenza energetica europea (26%);
• investire in tecnologie energetiche innovative (25%);
• sostegno positivo all’obiettivo di neutralità climatica dell’UE (21%);
• intensificare gli sforzi internazionali per adottare strategie contro il cambiamento climatico (21%).

Ma non solo. Bruxelles dovrebbe incoraggiare gli Stati membri ad adottare misure a sostegno delle industrie e del sistema imprenditoriale, nell’ottica di una sostenibilità ambientale che favorisca una vera rivoluzione green.